mercoledì 8 agosto 2007

Il Cid non ha alcun valore!



Notizia da leggere attentamente...




Le assicurazioni non sono tenute a riconoscere il valore di prova piena ai moduli del Cid (constatazione amichevole del sinistro), sottoscritti anche in maniera incompleta dagli automobilisti coinvolti in un incidente stradale e non coincidenti con altre dichiarazioni contenute nel fascicolo del sinistro.




Lo sottolinea la Cassazione - sentenza 17160 della Terza civile - confermando un recente orientamento giurisprudenziale in materia di risarcimento del danno. La Suprema Corte - respingendo il ricorso di un guidatore contro la 'Zurigo Assicurazioni' - afferma che "la dichiarazione confessoria, contenuta nel modulo di constatazione amichevole del sinistro (Cid), resa dal responsabile del danno, proprietario del veicolo assicurato, non ha valore di prova piena ma deve essere liberamente apprezzata dal giudice".


Nel caso esaminato un automobilista milanese protestava contro la decisione con la quale la Corte di Appello di Milano - nel 2002 - gli aveva riconosciuto il diritto a vedersi liquidata solo la meta' dei danni riportati dalla sua auto in un incidente.


I giudici rilevavano che il Cid era incompleto e che la "funzione accertativa del modulo di constatazione si poneva in assoluto contrasto con il contesto delle uniche dichiarazioni rinvenibili in atti provenienti dai protagonisti del sinistro".


La Suprema Corte ha confermato che il Cid non puo' essere considerato una prova inoppugnabile della dinamica degli incidenti.

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